venerdì 14 ottobre 2016

Ricordami così ( Bret Anthony Johnston)

Paura, dolore. E soprattutto il senso di colpa, che attorciglia istanti, violenta cervelli e stringe forte la presa sin quasi a far mancare il respiro. Si pensa sempre di non fare il proprio dovere, da genitori, di far mancare qualcosa al figlio ed allora ci si umilia e ci si frusta, peggiorando di fatto le cose. La famiglia Campbell sembrava una famiglia felice, di quelle che diciamo da pubblicità Barilla. Poi è scomparso Justin, il primogenito. I tre rimasti, padre, madre e secondogenito, hanno sfaldato tutto, la propria autostima, il passato, il presente ed il futuro. Nulla rimane uguale. Si differenziano legami intimi, la reciprocità, la condivisione, anche l'affetto. E l'improvviso ritorno dello scomparso, dopo una vicenda tenebrosa se non orrida, invece di essere una catarsi diventa un problema.



                          Bello. Ma non troppo. Nel senso che l'intera parte centrale mi ha un po' deluso, con troppe morbosità, un panegirico spesso involuto sulla deflagrazione di rapporti famigliari. Senza mai sprofondare nel dramma o nel melodrammatico, ma forse troppo insistito e  reiterato il concentrarsi su un solo tema, ribadendo questa imponente claustrofobia relazionale che schiacci ricordi ed aneliti. Anche se i diversivi del pattern avevano forse lo scopo di appunto arricchire e variegare la monotematicità, in realtà non vi riescono. Bello invece, ritmato e ben composto ed impostato, il finale, davvero magistrale. Meno prolisso (e problematico) di Franzen, ma ci assomiglia molto a io parere, specie per la tecnica narrativa. Stilisticamente sono diversi, non v'è dubbio, ma strutturalmente hanno troppe  e non casuali analogie. Il tema, oramai dominante nella narrativa usa contemporanea, è la decomposizione non solo in termini meramente giuridici, ma proprio affettivi e relazionali della novecentesca idea di famiglia. Lo denunciano in molti negli Usa e magari con i soliti trenta anni di ritardo cominceremo anche noi. Non è in crisi l'idea di procreare figli, ma la necessità etica e sociale di vivere sino alla fine nello stesso nucleo. Scarso, irrilevante il contesto. Lo sfondo è la solita provincia statunitense, così lontana dagli stereotipi sugli Usa e così terribilmente simile a tutte le province del mondo occidentale.

Nessun commento:

Posta un commento