mercoledì 29 giugno 2016

Il maledetto (Joyce Carol Oates)

Ci vuole coraggio. O forse paura. O magari semplicemente essere bambini, che non distinguono appieno le due cose ed allora riescono anche nei miracoli più grandi. Si respira un'aria fetida nel microcosmo borghese e democraticamente conservatore di Princeton, ad inizio Novecento. Posto rinomato per la sua ambita e famosa università. Efferati delitti, misteriose apparizioni, gigantesche allucinazioni che però paiono reali. E oltre ad una moltitudine di personaggi di antiche e più o meno nobili ma comunque benestanti famiglie, specie  gli  Slade, si incrociano nei vari destini le figure degli scrittori Jack london, Marc Twain, Upton Sinclair e futuri personalità politiche come Woodroow Wilson. Ma per ora è la morte ed il demoniaco che si impossessano dell'intera cittadina e si propagano senza sosta e nessuna pietà.



Chi ha frequentazioni col romanzo postmoderno, sicuramente non si troverà a disagio a coniare una definizione per questa ennesima opera della brillante e prolifica scrittrice Oates. Una pastiche appunto, di buona fattura, e di inusitata mole, per i tempi attuali .Gotico, surreale, quando non onirico, con alcune trovate alla Lansdale, per dire (in alcuni tratti mi ha ricordato il poco noto e "pazzesco" Fuoco nella polvere ). E tra un ghirigoro e l'altro, con orpelli non sempre riusciti, abbiamo paradigmi e sintgami volti a descrivere un mondo statunitense di inizio novecento tutt'altro che duro e puro, ma piuttosto avvinazzato e soprattutto imbevuto di ipocrisie, ingiustizie, pregiudizi e paure ancestrali di sapore freudiano più che medievale. Senza dimenticare alcune partiquasi splatter che però vengono quasi irrise con descrizioni sarcastiche che ne snaturano la dimensione orrorifica.
E personaggi storici, da Twain a Wilson a Jack London ne escono con le ossa rotte, depauperati dell'alone di santità che la storia gli conferisce e resi quasi irriconoscibili.
Un'operazione sicuramente meritoria, che non mi ha convinto del tutto, specie appunto nelle parti per così dire paranormali. Promosso a metà. E comuqnue una Oates quasi irriconoscibile all'altro che avevo letto ad apprezzato, Acqua nera.

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